Preoccupazioni e richiesta congiunta di misure
La difficoltosa gestione del lupo, definita da più parti e più voci ormai da tempo “lacunosa” e “assai poco incisiva” da parte delle autorità cantonali e federali, ha spinto – e per la prima volta – tutte le istituzioni politiche territoriali delle Tre Valli ad unirsi per trasmettere congiuntamente una forte richiesta al Consiglio di Stato, lettera inviata lo scorso mese di ottobre. La riportiamo in modo integrale qua sotto.
Onorevoli Consiglieri di Stato, con la presente i Comuni e i Patriziati della Valle di Blenio, i Comuni e i Patriziati della Valle Leventina, i Comuni e i Patriziati della Valle Riviera, l’Ente regionale per lo Sviluppo del Bellinzonese e Valli (ERS-BV) e l’Organizzazione turistica regionale del Bellinzonese a Alto Ticino (OTR-BAT) desiderano portare alla vostra attenzione e denunciare la profonda preoccupazione in merito alla gestione e alla presenza del lupo sul nostro territorio.
Negli scorsi mesi e settimane, il predatore è stato avvistato in più occasioni e anche le numerose predazioni, come riportato dalle statistiche del UCP, ne testimoniano l’aumentata presenza.
Se nell’alta Valle la presenza è, da diverso tempo, purtroppo consolidata e di dominio pubblico, a destare particolare apprensione vi è il fatto che il predatore è stato recentemente e più volte avvistato sul fondovalle, in luoghi frequentati da cittadini, turisti ma soprattutto scolari e bambini. La preoccupazione di questi utenti è tangibile e per nulla trascurabile dagli amministratori locali, i quali si ritrovano loro malgrado, anche in questo caso, a gestire una situazione che va ben oltre la loro sfera di competenza.
La presenza non occasionale del lupo anche sul fondovalle e in prossimità delle aziende agricole preoccupa anche gli allevatori: gli animali da reddito torneranno presto nelle stalle situate nelle campagne, di ritorno dagli alpeggi già pesantemente messi sotto pressione dal predatore durante la stagione estiva.
La nostra è una regione a forte vocazione agricola e zootecnica, come tutte le valli del Ticino, con un settore primario ancora fortemente influente nell’economia della regione. Aziende che da sempre, di padre in figlio, si sono impegnate nella salvaguardia e la cura del territorio con il risultato di aver consegnato alla nostra generazione un territorio fruibile, dal grande valore naturalistico e ricco di biodiversità.
La presenza del predatore, le statistiche lo dimostrano, se non bastassero le testimonianze dirette, mostrano una fotografia impietosa e preoccupante: sempre più allevatori, soprattutto chi opera con un sistema semi-estensivo molto utilizzato alle nostre latitudini in passato, rinunciano alla loro attività perché esasperati dalla situazione di incertezza in cui si trovano.
I Patriziati, detentori della maggioranza del territorio Ticinese (70%) e proprietari dei numerosi alpeggi che vengono abbandonati a causa della presenza del lupo, son sempre più in difficoltà. Infatti la perdita degli introiti legati agli alpeggi, oltre che ad una perdita di territorio, tradizioni, biodiversità e specialità culinarie, rappresenta un’importante perdita finanziaria. Introiti imprescindibili al fine di permettere a questi enti pubblici di poter continuare ad investire nel mantenimento del territorio a favore del cittadino ma soprattutto a rimborsare i prestiti e i sussidi ottenuti proprio per la conservazione di queste strutture e questi ambienti di alta quota.
Dal canto suo anche L’ERS-BV e l’OTR-BAT esprimono la loro preoccupazione per lo sviluppo e il mantenimento del tessuto economico delle Valli, infatti a fatica ci si immagina come queste attività possano essere sostituite da alternative aventi lo stesso valore economico, sociale e distintivo nel panorama odierno.
Alla luce di quanto esposto, chiediamo al Consiglio di Stato di assumere un ruolo più incisivo e di adottare misure concrete e tempestive per garantire sicurezza, tutela del settore primario e salvaguardia del territorio.
Gli enti locali delle Tre Valli, così come quelli di altre regioni di montagna del nostro Cantone, non possono essere lasciati soli a fronteggiare una problematica che va ben oltre le competenze locali.
Firmato da:
Per i Comuni di Serravalle, Acquarossa e Blenio, il sindaco di Serravalle Pascal Venti; per la Comunità dei Patriziati della Valle di Blenio, il presidente Renzo Carlo De Bolla; per l’Associazione dei Comuni della Leventina, il presidente Corrado Nastasi; per la Comunità dei Patriziati della Valle Leventina, il presidente Claudio D’Alessandri; per il Comune di Biasca, il sindaco Loris Galbusera; per il Patriziato di Biasca, il presidente Elio Rè; per il Comune di Riviera, il sindaco Cristiano Triulzi; per i Patriziati del Comune di Riviera, il presidente del Patriziato di Lodrino Elvio Bernardi; per l’Ente Regionale per lo Sviluppo del Bellinzonese e Valli, il direttore Manuel Cereda; per l’Organizzazione Turistica Regionale del Bellinzonese e Alto Ticino, il direttore Juri Clericetti.
Cancelleria Serravalle, 9 ottobre 2025